
Prima metà degli anni sessanta: boom economico ed espansione edilizia trasformano quel lembo di territorio “fuori le mura” immediatamente a sud della Cittadella; in pochi anni le cave di argilla dove correvano i trenini della fornace Ferrari ed i campi coltivati del grande podere Salvi, lasciavano il posto ad un moderno quartiere residenziale.
L’asse portante del nuovo quartiere era costituito dalla preesistente via Montebello e due erano i luoghi che catalizzavano l’immagine e la vita del quartiere: “al grataciel”, con sotto il bar Gandini, ritrovo serale di intere famiglie, e “al convent dil sori” con l’annessa chiesetta e la mitica “cripta”, ritrovi spirituale e ricreativo dei ragazzi di allora; qui nacque l’idea di formare una squadra che rappresentasse il nuovo quartiere e che si misurasse con analoghe realtà di altre parti della città, in quello spirito di acceso campanilismo di quartiere, molto sentito allora.
Trovarne il nome fu la logica conseguenza, più difficile mettersi d’accordo sulla maglia; in quei tempi i ragazzi erano tutti milanisti o juventini,e le maglie in commercio di conseguenza; risolse il problema uno stock di magazzino rimasto invenduto, metà bianche e metà nere che così divennero la bandiera della Monte. Base logistica “la cripta” del Convento delle Carmelitane di via Montebello, terreno di gioco “campo dei mutilatimi” (come nome non era un granché) in via Traversetolo, per gentile concessione dell’Istituto Don Gnocchi, spogliatoi all’aperto a bordo campo, trasferte in bicicletta e soprattutto tanta voglia di divertirsi in compagnia.
Con il trascorrere degli anni aumentava l’esigenza di organizzazione e supporto dell’attività sportiva, nel quartiere era sorte nuove case, una piazza con altri bar, un ospedale e soprattutto il nuovo complesso parrocchiale dello Spirito Santo in via S.Eurosia. Nel 1968 un gruppo di adulti, sportivi dalla testa ai piedi, capeggiati da Walter Aroldi, raccolsero l’entusiasmo di quei ragazzi e fondarono l’Unione Sportiva Montebello, con sede presso l’Oratorio dello Spirito Santo, colori sociali il bianco e nero, stilizzati nel mitico logo dell’esagono a sei spicchi; di quel primo gruppo di dirigenti ricordiamo anche Calestani, Frambatti, Lodi, Canuti, Ferrarmi, Corsi, Sarcià, Parisi e Calzolari L’entusiasmo dei ragazzi e dei dirigenti, trapiantati in quella miniera di risorse ed intraprendenza che era la neonata Parrocchia di Don Bruno Folezzani, fecero crescere in modo rigoglioso questa nuova realtà che si aprì a nuove discipline quali l’atletica, il tennis da tavolo e il baseball, arrivando anche conseguire risultati importanti anche in campo regionale e interregionale
La famiglia aumentava e gli spazi dell’oratorio non erano più sufficienti per gestire la poliedrica attività della società. Nel 1978 il Comune di Parma concedeva ali’U.S. Montebello l’uso del campo sportivo di p.le Maestri, e qualche anno dopo (1984) veniva costruita la nuova sede sociale di via de Gasperi, che nel 2002 veniva intitolata alla memoria di Agostino Lodi, per anni anima della società. Al timone della società, condotto per oltre un decennio da Aroldi, succedono Luigi Frigeri, Giuliano Diodati, Maurizio Manotti e Paolo Chiari (che nel 1994, insieme a Mario Achilli, apre la porta della Monte alle ragazze, introducendo la nuova disciplina della pallavolo) e Vittorio Meli. Particolare attenzione è stata data, negli ultimi anni, all’attività ricreativa, fondamentale catalizzatore della vita societaria, migliorando la ricettività del circolo, ripristinando le tradizionali Feste di Natale.